venerdì 8 novembre 2013

Lo Scapolare del Carmelo. La Tradizione Cattolica

Nelle apparizioni della Madonna a Fatima, nel 1917, sono state confermate le due principali devozioni mariane che hanno resistito alla prova del tempo: quella del Rosario e quella dello Scapolare. 


Donate agli uomini durante il Medioevo, queste devozioni concedono privilegi inestimabili in relazione alla perseveranza, alla salvezza dell'anima e alla conversione del mondo. Esse furono sempre importanti e attuali, ma con le rivelazioni di Fatima sono diventate ancor più necessarie e urgenti.




Alla conclusione delle apparizioni, il giorno 13 ottobre, mentre avveniva il grande miracolo del Sole, visto da più di cinquantamila persone, la Madre di Dio si mostrò ai tre pastorelli nelle vesti della Madonna del Monte Carmelo, presentando nelle loro mani, lo Scapolare. E' certo che, avve­nendo in concomitanza con il fenomeno più alto fra tutti quelli accaduti nella Cova da Iria, la presentazione dello Scapolare durante quest'apparizione finale non fu un dettaglio senza importanza. Si può affermare che i privilegi inestimabili legati allo Scapolare sono parte integrante del Messaggio che ci ha lasciato la Madre di Dio a Fatima, unitamente al Rosario ed alla devozione al Cuore Immacolato di Maria.

Infatti, i riferimenti all'Inferno e al Purgatorio, la necessità della penitenza e l'intercessione di Nostra Signora contenuti nel Messaggio sono in assoluta consonanza con le promesse collegate allo Scapolare.
Chi pone l'attenzione sul vero significato delle apparizioni, concluderà facilmente che 1'esaudimento delle richieste della Madonna di Fatima impone che si conosca l'importanza del dono dello Scapolare, e che questo sia diffuso il più ampiamente possibile. Infatti l'abbandono nel quale è caduta a poco a poco la devozione allo Scapolare è stato concomitante al crescente disconoscimento del significato profondo del Messaggio della Madre di Dio.

I devoti della Madonna di Fatima sono invitati a lavorare con zelo al fine di ristabilire l'uso di questo sacramentale che l'incommensurabile bontà della Madre di Dio ci ha lasciato. Sarà un altro grande passo verso il compimento della missione che la Santissima Vergine ci ha affidato a Fatima: stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria.


LA FAMIGLIA SPIRITUALE DI SANT’ELIA

Nello scenario ridente e poetico della Galilea, in un piccolo promontorio sopra il Mare mediterraneo, si eleva il Monte Carmelo, rifugio di molti virtuosi santi che, nell’Antico Testamento, si ritiravano in quel luogo solitario per pregare per la venuta del Divino Salvatore. Ma nessuno di loro, tuttavia, impregnò di tante virtù quelle rocce benedette quanto Sant’Elia.


Quando il profeta delle zelo ardente si ritirò lassù, verso il IX secolo prima dell’Incarnazione del Figlio di Dio, erano tre anni che un’implacabile siccità chiudeva i cieli della Palestina, castigando l’infedeltà degli ebrei verso Dio. Mentre pregava con fervore, chiedendo che il castigo fosse alleviato per i meriti di Quel Redentore che sarebbe dovuto venire, Elia mandò un servo sulla vetta del monte, ordinandogli: “Vai e guarda del lato del mare”. Ma il servo non vide niente. E, scendendo, disse: “Non c’è nulla”. Fiducioso, il profeta gli fece fare sette volte l’infruttuosa scalata. Alla fine il servo ritornò, dicendo: “Ecco, una nuvoletta come una mano d’uomo, sale dal mare”. Difatti, la nube era tanto piccola e diafana che sembrava destinata a scomparire al primo soffio dell’infuocato vento del deserto. Ma a poco a poco crebbe, si allargò nel cielo fino a coprire tutto l’orizzonte e precipitò sulla terra sotto forma di abbondante acqua. (1 Re 18, 43-44). Fu la salvezza del popolo di Dio.

La piccola nuvola era una figura dell'umile Maria, i cui meriti e virtù avrebbero superato quelli di tutto il genere umano, attraendo il perdono e la Redenzione per i peccatori. Il Profeta Elia aveva scorto nella sua contemplazione il ruolo di mediatrice della Madre del Messia atteso. Fu, per così dire, il suo primo devoto.

Una bella tradizione ci dice che, sull'esempio di Sant'Elia, vi furono sempre sul Monte Carmelo eremiti che lassù vissero e pregarono, recuperando e trasmet­tendo ad altri lo spirito eliatico. E quel luogo santificato da uomini contemplativi richiamava altri contemplativi. Verso il secolo IV, quando cominciarono ad apparire i primi monaci solitari dell'Oriente, le pendici rocciose del Monte Carmelo accolsero una cappella, nello stile delle comunità bizantine, le cui tracce si vedono ancor oggi. Più tardi, verso il secolo XII, un gruppo di nuove vocazioni, questa volta venute dall'Occidente unita­mente alle Crociate, aggiunse nuovo fervore all'antico movimento. Subito venne edificata una piccola chiesa dove la comunità si dedicava alla vita di preghiera, sempre animata dallo spirito di Elia. La piccola "nuvoletta" cresceva sempre di più.

La crescita del numero dei fratelli della Madonna del Monte Carmelo rendeva necessaria un'organizzazione più perfezionata. Nel 1225 una delegazione dell'Ordine si diresse a Roma per richiedere alla Santa Sede l'approvazione di Una Regola, effettivamente concessa dal Papa Onofrio III nel 1226.

Con l'invasione dei luoghi santi da parte dei musulmani, il superiore del Monte Carmelo diede il permesso ai religiosi in occidente dove trasferirsi fondarono nuove comunità, ciò che molti fecero dopo la caduta dell'ultimo baluardo di resistenza cristiana, il Forte San Giovanni d'Acri. I pochi che vi erano rimasti furono martirizzati mentre cantavano la "Salve Regina".
http://www.preghiereagesuemaria.it

Sin dalle origini (sec. XIII) la comunità dei frati-eremiti fondatrice del Carmelo costruì nel primo monastero sul Monte Carmelo in Palestina la sua chiesetta dedicata a Santa Maria. Così attesta la tradizione.
Quando i Carmelitani dovettero emigrare in Europa (a partire dal 1235 ca), la maggior parte delle loro chiese furono dedicate a Maria con il titolo di "Madonna Annunziata", titolo che evoca il Mistero dell'Annunciazione: la Vergine Maria, adombrata dallo Spirito Santo, ascolta, accoglie, interiorizza e genera la Parola.

La festa solenne della "Beata Vergine Maria del Monte Carmelo" (questo è il titolo ufficiale) si celebra il 16 luglio. Tale festa risale alla fine del XIV secolo in Inghilterra, al fine di ringraziare la Madre del Signore per i benefici concessi all'Ordine del Carmelo. Contemporaneamente a questa festa liturgica, fondata sulla plurisecolare tradizione riguardante un'apparizione mariana al carmelitano S. Simone Stock e al Papa Giovanni XXII, si sviluppò la devozione mariana dello Scapolare come "abito di Maria" donato al cristiano che desidera "prendere con sé" la Madre del Signore come esempio più bello e più vero di sequela di Cristo Gesù (cf. Gv 19,26-27).

Uno dei segni della tradizione della Chiesa, da sette secoli, è lo Scapolare della Vergine del Carmine. È un segno approvato dalla Chiesa e accettato dall’Ordine Carmelitano come manifestazione esterna di amore a Maria, di fiducia filiale in Lei e come impegno di imitare la sua vita.
La parola “scapolare” indica una stoffa che i monaci indossavano sopra l’abito religioso durante il lavoro manuale.

Col tempo assunse un significato simbolico: quello di portare la croce di ogni giorno, come i discepoli e i seguaci di Gesù. In alcuni Ordini religiosi, come nel Carmelo, lo Scapolare divenne segno della loro identità e della loro vita.

Lo Scapolare simboleggiò il vincolo speciale dei Carmelitani a Maria, la Madre del Signore, espresse la fiducia nella sua materna protezione e il desiderio di imitare la sua vita di dono a Cristo e agli altri.

Si trasformò, così, in un segno mariano.


IL VALORE E IL SIGNIFICATO

Lo Scapolare affonda le sue radici nella tradizione dell’Ordine, che lo ha interpretato come segno della protezione materna di Maria. Contiene in se stesso, a partire da questa esperienza plurisecolare, un significato spirituale approvato dalla Chiesa:

• rappresenta l’impegno di seguire Gesù, come Maria, il modello perfetto di tutti i discepoli di Cristo. Questo impegno ha la sua origine nel battesimo che ci trasforma in figli di Dio.

http://www.santuariodelcarmine.it/pages/pdvzn/scap.htm


"Quante anime buone hanno dovuto la loro suprema conversione e salvezza eterna allo Scapolare che indossavano. Quanti, grazie ad esso, hanno sentito la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo fiumi di grazie spirituali e temporali" (1951). "Quante anime buone hanno dovuto la loro suprema conversione e salvezza eterna allo Scapolare che indossavano. Quanti, grazie ad esso, hanno sentito la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo fiumi di grazie spirituali e temporali" (1951).
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