domenica 28 settembre 2014

Peccati e peccatori di Massimo Viglione

Quante persone si credono più sante degli altri. Anche coloro che a vederli non lo diresti. Anche coloro che credono di non pensarlo ma in realtà lo pensano, forse senza neppure avvedersene.
Il peccato, che va sempre evitato e combattuto, può avere però anch'esso una conseguenza positiva, non per facoltà propria ma per grazia divina, perché è prerogativa divina quella di trarre il bene dal male.
Quale? Quella che ti apre gli occhi su quello che veramente sei. Il peccato, nel cristiano onesto, produce umiltà e mette sul chi va là. Per questo Dio lascia ogni tanto cadere i buoni, per trarne ulteriore bontà: non sono io che lo dico, sia ben chiaro...

La cartina di tornasole invece per chi crede di vivere senza peccato è sempre la stessa: sentirsi migliori dei peccatori - specialmente in rapporto ai peccatori cristiani - e giudicarli come poveretti. sentirsi puri. E magari senza accorgersi che non facendo un certo genere di peccato se ne fanno altri peggiori, magari più "strani" e occulti. O ridicoli.

Chi si è salvato non sono né i farisei né il cattivo ladrone, marci i primi nella loro presunta purezza intrisa di orgoglio idiota e marcio il secondo nella propria cattiveria senza speranza. Chi si è salvato - e pure per direttissima - è il buon ladrone. Perché era pentito. Perché non ha tollerato l'ingiustizia di vedere il Giusto fare la sua stessa indegna fine: e quindi aveva, pur nel peccato, conservato il senso della giustizia. Ma, sorpattutto, perché si è umiliato dinanzi al Giusto: e quindi aveva conservato il senso della carità. E ha avuto come ricompensa la Carità eterna nella Giustizia eterna.

Non voglio dire ovviamente come Lutero "pecca fortiter", perché Lutero lo diceva per mandare le anime all'inferno (peccatore sì, ma non luterano per favore...). Voglio solo dire che solo a Dio spetta il giudizio, perché solo i santi e i peccatori pentiti capiscono e sentono nell'anima cose che chi crede di essere, magari non santo ancora ma abbastanza puro e giusto e migliore, non sentirà e capirà mai.
E' vero, lo ribadisco per esperienza diretta: lo Spirito parla ai santi. e parla ai pentiti. E quanto è vero.
Quanto aiuta a camminare al bambino il cadere e poi rialzarsi? Quanto ci hanno aiutato i brutti voti in pagella a studiare meglio?

I santi sono santi perché vincono il peccato. Il peccatore pentito si santifica perché supera il peccato nella guerra contro se stesso. Il "migliore degli altri", il "puro" che fa da maestro a chi cade... scherza col fuoco.
La vita è complessa. Mentre Dio è semplicità assoluta nella sua infinita complessità: per questo solo a Lui spetta il giudizio. Stiamo attenti a giudicare il prossimo, specie il cristiano peccatore: ne avremo sempe delle brutte sorprese.
 
Massimo Viglione
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