Una voce dalla Russia |
Pubblichiamo la traduzione di Effedieffe.com di un articolo molto serio per i temi affrontati ma sopratutto per gli argomenti trattati da Putin nel suo ormai celebre discorso del 18 marzo. Chiedo perdono se pubblico un loro articolo tenendo conto che si tratta di un sito a pagamento e che hanno i diritti di autore, ma credo che certi articoli debbano essere di dominio pubblico e spero che chiudano un occhio visto che almeno un po' di pubblicita' e' stata fatta in loro favore su questo portale.
Premetto che confido in Dio e non negli uomini, pertanto lungi da me l'dea di consacrare una sorta di messia che viene dal freddo della Siberia. Occorre pero' tenere presente cosa sta' succedendo e cosa quest'uomo ha avuto il coraggio di dire e fare in questi tempi cosi' bui e menzogneri. La Russia ha toccato il fondo com il Komunismo, la piu' tragica disgrazia che possa aver afflitto l'umanita' dopo la Rivoluzione Francese, entrambe rappresentano un regresso verso l'incivilta' e la barbarie , e forse e' ora che si ritorni al futuro.
Sandro . Pasquino
A seguito di questi ultimi, veramente incredibili, giorni che hanno visto sviluppi epocali accadere ad un ritmo incredibilmente rapido, penso che sia giunto il momento di prenderci un momento per riflettere con calma e con attenzione su quello che io ritengo essere un evento storico di immensa grandezza. Formalmente, questo evento sarà registrato come «L’arringa del presidente russo Vladimir Putin ai deputati della Duma di Stato, ai Membri del Consiglio della Federazione, ai capi delle regioni russe ed ai rappresentanti della società civile nel Cremlino». In realtà, naturalmente, è molto di più. È il discorso della nuova Russia rivolto al mondo intero ed in particolare alle tante persone in tutto il globo che rifiutano il modello sociale, economico e politico incarnato nella corrente dell’Impero anglo-sionista, altrimenti noto come “Occidente”.
Il grande abisso tra l’1% e il 99%
Nelle ore seguenti al discorso di Putin sono rimasto basito nel constatare la differenza totale tra quello che avevo appena sentito, la reazione della gente in Russia, e il modo in cui i grandi media ufficiali hanno trasmesso l’evento. In Russia, le più importanti figure politiche hanno paragonato quello che era appena avvenuto alla vittoria contro la Germania nazista nel 1945, ripetendo più e più volte che questo avrebbe creato un nuovo ordine e che la natura del sistema di relazioni internazionali sarebbe cambiata per sempre. Eppure, i media occidentali si sono limitati a parlare del fasto della cerimonia e di come Putin abbia giustificato l’annessione russa della Crimea.
Ma hanno per caso ascoltato un discorso diverso?!
Poi sono arrivate le reazioni dei lettori, che in numero crescente segnalava come avessero ascoltato il discorso di Putin con le lacrime agli occhi. Molti di loro hanno anche lodato Putin in termini che farebbero arrossire per l’imbarazzo anche un funzionario del Cremlino. Cosa stava accadendo? I miei lettori non solo stavano apprendendo i contenuti del discorso di Putin ed esprimendo il loro accordo con le sue opinioni; stavano anche avendo una reazione profondamente emotiva a qualcosa che avevano sentito nel profondo delle loro anime; qualcosa che riecheggiava potentemente e profondamente in loro stessi. E pochissimi di questi lettori avevano attinenza con la Russia, ancor meno avevano radici russe. Alcuni di loro avevano anche servito nelle forze armate statunitensi. La stragrande maggioranza era abbastanza adulta da ricordare vividamente la Guerra Fredda e come ci si sente a vivere nel centro del mirino delle forze nucleari sovietiche. Eppure, queste persone hanno chiaramente e totalmente respinto il punto di vista ufficiale dei media ed hanno adottato una visione radicalmente diversa. Perché?
Perché la gente è affamata, le persone sono letteralmente affamate di verità. (...) E sono convinto che questa fame sia anche la spiegazione della reazione forte ed emotiva che così tante persone hanno avuto dopo aver ascoltato Putin. Chiaramente, quanto avvenuto va al di là della Crimea, dell’Ucraina o della Russia. Queste erano solo provocazioni che hanno finito per suscitare una reazione che nessuno aveva seriamente creduto possibile da realizzare. E molti, ora, intuiscono che qualcosa di molto più importante è stato compiuto. A cosa mi riferisco? Andiamo al discorso di Putin ed analizziamo alcuni dei suoi segmenti più importanti ( il discorso completo è disponibile qui).
Com’era
prevedibile, il discorso di Putin è iniziato trattando i recenti
avvenimenti in Crimea, tra cui i risultati del referendum. Ha parlato di
quello che Crimea e Sebastopoli hanno significato per la storia, la
cultura e la nazione russa ed ha ricordato gli orrori subìti dal popolo
tartaro durante l’era sovietica. Ha poi delineato le circostanze in cui
Nikita Krusciov da solo (e illegalmente) ha trasferito la Crimea dalla
Federazione Russa all’Ucraina e come, dopo la caduta dell’Unione
Sovietica, l’Ucraina abbia sofferto sotto il dominio di leaders
corrotti. Ha poi spiegato come le legittime proteste del popolo ucraino
erano letteralmente prese in ostaggio da persone fasulle e violente:
Comprendo bene quelle persone che sono andate in piazza Maidan con slogan pacifici contro la corruzione, la gestione dello Stato inefficiente e la povertà. Il diritto di pacifica protesta, le procedure democratiche e le elezioni esistono per il solo scopo di sostituire le autorità che non soddisfano il popolo. Tuttavia, coloro che stavano dietro gli ultimi eventi in Ucraina avevano un programma ben diverso: stavano preparando l’ennesimo colpo di Stato, volevano prendere il potere e non si sarebbero fermati davanti a nulla. Hanno fatto ricorso al terrore, all’omicidio e ai disordini. Nazionalisti, neonazisti, russofobi hanno eseguito questo colpo. Ad oggi, essi continuano ad imporsi in Ucraina ( ... ) tutti possiamo vedere chiaramente le intenzioni di questi eredi ideologici di Bandera, complice di Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale.
Questo riferimento alla Seconda Guerra Mondiale non è solo esagerazione retorica di un politico, volta a suscitare una reazione istintiva da parte del pubblico; è qualcosa di molto più importante: una dichiarazione inequivocabile che oggi è in gioco l’esistenza stessa della Russia come Paese, cultura e nazione. Naturalmente, la minaccia per la Russia non arriva da un paio di mazze da baseball brandite da teppisti nazionalisti a Kiev o dal nuovo regime al potere, se non altro perché, in ogni caso, questo nuovo regime è una completa finzione:
È anche evidente che ora in Ucraina non vi è alcuna autorità esecutiva legittima, nessuno con cui parlare. Molte agenzie governative sono state prese in consegna dagli impostori, ma non hanno alcun controllo del Paese, mentre loro stessi – e vorrei sottolinearlo – sono spesso controllati da radicali. In alcuni casi, è necessario un permesso speciale da parte dei militanti di Maidan per incontrare alcuni Ministri del Governo attuale. Questa è la realtà. Coloro che si opponevano al colpo di Stato sono stati immediatamente minacciati con la repressione.
Allora da dove proviene il vero pericolo e chi è il vero aggressore che minaccia la Russia? Prima di rispondere a questa domanda , vorrei sottolineare che Putin ha fatto un’ammissione piuttosto candida circa i cosiddetti “educati uomini armati in verde”:
Il Presidente della Federazione Russa ha ricevuto il permesso dalla Camera Alta del Parlamento di utilizzare le Forze Armate in Ucraina. Tuttavia, a rigor di termini, nessuno ha ancora agito su questa autorizzazione. Forze Armate Russe non sono mai entrate in Crimea, erano già lì in linea con un accordo internazionale. È vero, abbiamo aumentato la nostra presenza lì, ma – e questo è qualcosa che vorrei che tutti ascoltassero e sapessero – non abbiamo superato il limite consentito di personale delle nostre Forze Armate in Crimea, che è fissato a 25.000. Non ce n’era alcun bisogno.
Così il mistero degli “educati uomini armati in verde” è ora risolto: erano un aumento delle forze Russe in Crimea che non superano il numero totale massimo di truppe consentito dal trattato con l’Ucraina. In altre parole , il numero di soldati Spetsnaz GRU inviati in Crimea era entro i termini del trattato e le altre forze erano le unità locali di autodifesa, che non fanno parte dei militari russi.
Putin ha poi citato la posizione del Tribunale internazionale delle Nazioni Unite e gli Stati Uniti sulla questione della secessione del Kosovo: «Diritto internazionale non contiene divieto di dichiarazioni di indipendenza» (UNIC) e «Dichiarazioni di indipendenza possono violare la legislazione interna. Tuttavia, questo non li rende violazioni del diritto internazionale» (USA) e ha aggiunto:
Per qualche ragione, le cose che gli albanesi del Kosovo (e abbiamo pieno rispetto per loro) sono stati autorizzati a fare, russi, ucraini e tartari di Crimea… non lo sono. Anche in questo caso, ci si domanda perché.
E qui stiamo entrando nel cuore del suo discorso: l’Impero fa uso del diritto internazionale come una foglia di fico per il suo progetto di egemonia mondiale e quando ciò non è possibile, allora, l’Impero, semplicemente lo ignora e utilizza la forza bruta:
Questo non è ordinario, questo è incredibile, primitivo, rude cinismo. Non si dovrebbe cercare di fare i propri crudi interessi, definendo la stessa cosa oggi bianca e domani nera ( ... ) Dopo la dissoluzione del bipolarismo sul pianeta, non abbiamo più stabilità. Le istituzioni internazionali chiave non sono più incisive; al contrario, in molti casi sono tristemente degradanti. I nostri partners occidentali guidati dagli Stati Uniti preferiscono non essere guidati dal diritto internazionale nelle loro politiche concrete, ma dalla regola del più forte. Sono giunti a credere, nella loro esclusività ed eccezionalità, che possano decidere dei destini del mondo, che solo loro possono aver ragione. Essi agiscono a loro piacimento: qui e là usano la forza contro gli Stati sovrani, costruendo coalizioni basate sul principio: “Se non sei con noi , sei contro di noi”. Per far sembrare legittima questa aggressione, forzano le necessari risoluzioni dalle organizzazioni internazionali, e se per qualche motivo questo non funziona, semplicemente ignorano il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le Nazioni Unite in generale. ( ... ) Noi capiamo cosa stia accadendo e ci rendiamo conto che queste azioni erano dirette contro l’Ucraina e la Russia e contro l’integrazione eurasiatica ( ... ) abbiamo tutte le ragioni per ritenere che la politica infame di contenimento dei secoli XVIII, XIX e XX continua ancora oggi. Stanno costantemente cercando di spazzarci in un angolo perché abbiamo una posizione indipendente, perché la manteniamo e perché noi chiamiamo le cose così come sono e non ci arrendiamo davanti all’ipocrisia. Ma c’è un limite a tutto. E con l’Ucraina i nostri partners occidentali hanno attraversato una linea, giocando all’orso ed agendo in modo irresponsabile.
Parole stupefacenti provenienti dal Presidente di una superpotenza con armi nucleari: non solo denuncia l’ipocrisia completa e totale dell’Impero Anglo-Sionista, ma identifica anche la diretta continuazione di tre secoli di politiche anti-russe da parte delle potenze occidentali europee. Non solo denuncia i criteri dell’Impero, ma ridicolizza anche apertamente l’incompetenza dei suoi dirigenti:
Dopotutto, erano pienamente consapevoli che ci sono milioni di russi che vivono in Ucraina e in Crimea. Devono davvero avere avuto mancanza d’istinto politico e di buon senso per non prevedere tutte le conseguenze delle loro azioni. La Russia si è trovata in una posizione dalla quale non può retrocedere. Se si comprime la molla fino al suo limite, tornerà indietro con forza.
Si può solo immaginare cosa stessero pensando nell’alto comando imperiale quando hanno deciso di utilizzare i nazisti in Ucraina, proprio come al-Qaeda in Afghanistan: hanno davvero pensato che la Russia avrebbe ceduto? Inoltre aveva una tale opzione? Non secondo Putin:
È nei momenti di svolta storici come questi che una nazione dimostra la sua maturità e la forza di spirito. Il popolo russo ha mostrato questa maturità e questa forza attraverso il suo unito sostegno per i suoi compatrioti. La posizione della Russia ha tratto la sua fermezza dalla volontà di milioni di russi, dalla nostra unità nazionale e dal sostegno delle principali forze politiche e pubbliche del nostro Paese. ( ... ) Ovviamente, incontreremo opposizioni, ma questa è una decisione che dobbiamo prendere per noi stessi. Siamo pronti a difendere costantemente i nostri interessi nazionali, o dovremo sempre cedere, ritirarci chissà dove? ( ... ) La Russia dovrà anche prendere una decisione difficile ora, tenendo conto delle varie analisi interne ed esterne. Che cosa pensa la gente in Russia? Qui, come in ogni Paese democratico, le persone hanno diversi punti di vista, ma voglio dire una cosa importante e cioè che la maggioranza assoluta del nostro popolo appoggia pienamente ciò che sta accadendo.
Riassumiamo. Putin ha apertamente dichiarato che:
1) Non vi è alcun limite all’ipocrisia, alla menzogna, al male, alla stupidità e alla natura aggressiva dell’Impero Anglo-Sionista.
2) Che questo Impero rappresenta per sua stessa natura una minaccia esistenziale per la Russia.
3) Che il popolo russo è unito nella sua determinazione a resistere a questo Impero.
Francamente, questo suona molto come una dichiarazione di guerra. Non necessariamente una guerra calda con le forze militari che combattono l’una contro l’altra , ma qualcosa come una Guerra Fredda nella quale lo status quo è un’opzione accettabile. Putin sta suggerendo che la prossima guerra sarà una guerra di civilizzazione, di cultura ed anche di morale; una guerra in cui un lato si leverà in piedi per la regola assoluta di un egemone mondo cinico e l’altro per un mondo multipolare, in cui tutti i Paesi sono sottoposti allo stesso insieme di regole e princìpi. Ma ancor più importante di un unico insieme di regole, il sistema internazionale che la Russia sta cercando di stabilire è quello in cui ogni nazione, cultura e religione avrebbero la reale – non solo teorica – libertà di vivere secondo le sue tradizioni. Ha chiaramente detto così nel suo discorso presidenziale annuale nel 2013, indirizzato all’Assemblea Federale:
Oggi molte nazioni stanno rivedendo i loro valori morali e le norme etiche, erodendo tradizioni etniche e differenze tra popoli e culture. La società è ora tenuta non solo a riconoscere il diritto di ognuno alla libertà di coscienza, alle opinioni politiche ed alla privacy, ma anche di accettare senza discutere l’uguaglianza del bene e del male… concetti opposti tra loro. Questa distruzione dei valori tradizionali sopra riportati non solo porta a conseguenze negative per la società, ma è anche essenzialmente antidemocratica dal momento che viene effettuata sulla base di idee astratte e speculative, in contrasto con la volontà della maggioranza , che non accetta i cambiamenti che stanno accadendo o le proposte revisione dei valori. Sappiamo che ci sono sempre più persone nel mondo che sostengono la nostra posizione in difesa dei valori tradizionali; alla base del fondamento spirituale e morale della civiltà, in ogni nazione e per migliaia di anni ci sono i valori delle famiglie tradizionali, della vera vita umana – compresa la vita religiosa – l’esistenza materiale ma anche la spiritualità. Naturalmente questa è una posizione conservatrice. Ma parlando con le parole di Nikolaj Berdjaev, l’ottica del conservatorismo non impedisce il movimento in avanti verso l’alto, ma impedisce il movimento all’indietro verso il basso, nell’oscurità caotica e un ritorno a uno stato primitivo.
È abbastanza chiaro che quest’ultima frase esprime il punto di vista della Russia sul livello di degrado di civiltà e di degrado culturale che l’Impero Anglo-Sionista ha imposto al popolo d’Europa e negli Stati Uniti. Inoltre, quando Putin afferma che “la distruzione dei valori tradizionali di cui sopra non solo porta a conseguenze negative per la società , ma è anche essenzialmente antidemocratico”, sta affermando chiaramente che l’Impero Anglo-Sionista è governato da “minoranze”... gruppi con interessi particolari dietro le quinte, lobbies e cabale che impongono il loro deformato programma sul resto del mondo.
Anche in questo caso, la morale della favola è questa: il Presidente della Russia ha fatto una dichiarazione di guerra aperta contro l’1 % dell’élite che attualmente ha il controllo dell’Impero Anglo-Sionista. Con uno sviluppo imprevisto ed ironico della storia, questa guerra sarà anche profondamente una guerra di classe in cui oligarchi di diversi Paesi si sosterranno a vicenda e in cui il 99 % delle persone lavoreranno insieme, per esempio su campi di battaglia virtuali come il web.
Il campo di battaglia cruciale: “operazioni d’informazione globale”
Come molti altri analisti militari, vivevo leggendo la stampa sovietica ogni giorno. Non solo la Pravda o Izvestia, ma anche giornali, riviste e recensioni ancora più noiose o specializzate. Ascolto la radio sovietica più spesso che posso e non ho mai perso l’occasione di guardare la TV sovietica, soprattutto i telegiornali. A quel tempo ero giovane, molto ingenuo e molto stupido , e credevo sinceramente che l’Unione Sovietica fosse una minaccia mortale per l’Europa occidentale e che l’unica cosa che si frapponeva fra loro, i comunisti cattivi, e noi, il mondo libero, fosse la potenza militare dell’alleanza NATO. Guardando indietro alla spazzatura di cui mi imbevevo, mi sento in imbarazzo e, francamente , provo vergogna per la mia credulità. Ma all’epoca ero un soldato della Guerra Fredda il cui motto era “Conosci il tuo nemico”. Desideravo dire quanto sopra prima di affermare quanto segue:
In tutta onestà e sincerità, devo osservare che in confronto ai media occidentali asserviti, addirittura financo la stampa sovietica era molto più pluralista, più varia e più affidabile. È vero, la stampa sovietica semplicemente non menzionava alcuni argomenti, ma agendo così, a differenza di tutti i media occidentali, non mentiva sfacciatamente fino al punto in cui anche ciò che è ovvio viene categoricamente e totalmente negato. Per prima cosa, il pubblico sovietico era di gran lunga meglio educato. Questo non vuol dire che il popolo sovietico non poteva essere ingannato – poteva e lo è stato –, ma solo che le bugie dovevano essere almeno in parte credibili e presentare uno scenario plausibile. Al contrario, per un pubblico allevato su CNN, BBC, MTV, le bugie non devono neanche essere in grado di superare un test di base di buon senso (come è stato così vividamente illustrato dalla copertura di tutti i media occidentali della guerra dell’08.08.08 o degli eventi in Ucraina): il Bipensiero predetto da Orwell nel suo libro 1984 è ora pienamente su di noi e il nero può essere chiamato bianco e viceversa senza nessuna difficoltà. In confronto, anche il giornale nazista Völkischer Beobachter conteneva informazioni più veraci rispetto, ad esempio, al NYT, WSJ od alla BBC, il cui livello di menzogna sfacciata è quasi senza precedenti.
Questa sfacciataggine nel mentire dei media allineati si era già notato durante la guerra USA/NATO in Jugoslavia (Croazia, Bosnia, Kosovo), ma da allora è di molto peggiorato. Al contrario, la moderna stampa russa è estremamente varia e viene regolarmente mostrato alla gente il tipo di copertura che gli eventi in corso in Ucraina hanno da parte della stampa occidentale; e questo ci lascia sconcertati. Semplicemente non riusciamo a capire come sia possibile che avvenga questo in una società che esternamente sembra avere tutte le caratteristiche di una società libera e pluralista. Nei vecchi tempi dell’URSS era tutto semplice: c’era la censura di Stato. Ma non c’è censura di Stato in Occidente, non ci sono Glavlit e Goskomizdat , eppure la stampa occidentale è molto più monolitica e disonesta della stampa ufficiale del partito.
Ma c’è una differenza fondamentale tra l’URSS e l’odierno Impero Anglo-Sionista: Internet.
In poche parole, Internet è l’unico mezzo globale non controllato da Governi o lobbies (che in realtà sono la stessa cosa). Sì , ci sono numerosi tentativi per cambiare questo stato di cose, ma almeno per il momento le informazioni circolano. Questo ha introdotto cambiamenti incredibili:
1) un solo cittadino con un reddito minimo ora ha avuto i mezzi per opporsi significativamente alle menzogne di grandi aziende o Governi: il caso di Alain Soral in Francia è tipico di questa incredibile tendenza.
2) la resistenza all’Impero ora è geograficamente decentrata con la straordinaria diversità dei lettori da web.
3) le informazioni non possono semplicemente essere soppresse: il mondo ha appreso dei massacri e delle atrocità dei ribelli wahabiti in Siria, anche se tutti i media hanno cercato in tutti i modi di ignorarli.
4) documenti governativi classificati vengono regolarmente compromessi da vari individui che possono farli fuoriuscire senza che nessuno possa fermarli (Assange, Snowden, Manning )..
Tutto questo significa che viviamo in una nuova realtà nella quale l’Impero globale Anglo-Sionista ha ormai l’opposizione attiva di una resistenza globale che non conosce confini, nazionalità e religioni: persone provenienti da diversi Paesi, nazioni e religioni sono unite contro un’egemonia totalitaria.
È a questa resistenza globale all’Impero che Putin ha rivolto le sue parole. Certo, naturalmente ha parlato in primo luogo al popolo della Russia, della Crimea e dell’Ucraina, ma ha voluto anche andare al di là, raggiungere tutti coloro – probabilmente molti milioni di persone – che vorrebbero fare lo sforzo di ascoltarlo su YouTube o leggere una trascrizione del suo discorso.
Dobbiamo capire che tutto questo è qualcosa di molto più vasto di una semplice lotta di potere su una relativamente piccola penisola nel Mar Nero: per la prima volta un leader potente e determinato ha detto apertamente all’Impero: noi ti conosciamo, sappiamo quello che stai cercando di fare e non abbiamo intenzione di lasciartelo fare. In realtà, noi rifiutiamo tutto ciò che rappresentate e non ti lasceremo mai controllare il pianeta. E oggi abbiamo i mezzi per fermarvi!
Tempeste di polvere segnalate in tutto il mondo
Stiamo entrando in una nuova era, un’epoca in cui una resistenza sparpagliata ha finalmente trovato un leader non autoritario e in grado di rappresentarla ed ispirarla. Onestamente non credo che Putin lo volesse. Avrebbe di gran lunga preferito essere nei panni del presidente cinese Xi Jinping , che supporta pienamente Putin , ma che preferisce evitare un confronto aperto con l’Impero, almeno per il momento. Iran ed Hezbollah hanno resistito apertamente per molti anni, ma non hanno i mezzi per spingersi oltre. Per quanto riguarda la resistenza in America Latina (Venezuela, Ecuador, Cuba, Nicaragua, Bolivia) non è stata in grado di affrontare efficacemente la cosa, con dei leaders più tiepidi o esitanti (Brasile, Cile, Argentina) o con veri e propri Stati fantoccio degli Stati Uniti (Colombia). Anzi, il recente voto al Consiglio di sicurezza dell’ONU in cui solo la Cina si è astenuta e ogni altro membro ha votato contro la Russia sta a dimostrare che su scala globale la Russia è sola e che nessun leader ha il coraggio di stare apertamente accanto a Putin.
Sebbene io abbia seguito la carriera di Putin con molta attenzione dal 1999 , mi ci è voluto fino al 2008 per capire pienamente il senso di ciò che quest’uomo si stava apprestando a fare. Eppure, so che molta gente è rimasta scettica: era davvero quello che sembrava essere o stava semplicemente giocando un gioco sofisticato di “poliziotto buono - poliziotto cattivo” con Medvedev? Quando la Russia è stata invitata al G8 e quando ha aderito alla WTO, molti osservatori attenti si chiedevano se Putin fosse davvero “anti-Impero”, come affermava di essere, o stesse solo trattando un affare difficile per condizioni migliori all’interno della sistema internazionale dell’Impero. Spero che oggi questi scettici vedano che Putin è “vero” e che ora è il leader de-facto della resistenza globale contro l’Impero sionista.
Come ho già detto, molti ascoltatori, senza connessioni personali con la Russia, hanno riferito di aver ascoltato il discorso di Putin con le lacrime agli occhi: tempeste di polvere segnalate in varie parti del mondo (Germania, Stati Uniti, Uruguay, Austria, Canada e, ovviamente, Russia).
“Un puro e sincero grido per la speranza di tutta l’umanità in tutto il mondo, perché possiamo vivere in pace, con rispetto reciproco, l’abbondanza e la prosperità per tutti noi in questa bellissima terra. Credo che questo sia l’inizio di una nuova epoca”.
In altre parole: PUTIN – TI ABBIAMO ASCOLTATO!
Conclusione: una vittoria che appartiene ad ogni persona libera
In primo luogo, vorrei essere chiaro su questo: quello che è successo in Crimea è sicuramente una vittoria, ma solo 1 in una guerra molto più ampia , che è tutt’altro che finita. La prima regola in guerra è quella di non sottovalutare il nemico e di non fare mai quello che i francesi chiamano “vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso”. È tutt’altro che finita e se questo è davvero l’inizio della fine per l’Impero, questo è veramente solo il principio di un processo lungo e più pericoloso.
Alcuni Imperi muoiono più o meno pacificamente, distrutti da rovina economica e superati; ma altri hanno bisogno di essere sconfitti in un’orgia di violenza. Anche se nei miei giorni peggiori a volte fantastico di vedere un privato dell’Esercito russo piantare una bandiera russa sul Campidoglio, non credo che questo sarebbe un motivo di gioia nel bel mezzo di un inverno nucleare. Quindi il compito è quello di abbattere l’Impero senza portarsi dietro il resto del pianeta.
Quelle parti del pianeta che sono state liberate (Russia, Bielorussia, Kazakistan, Cina , Iran, etc.) devono resistere, se necessario con la forza, e rimanere liberi. Le parti che stanno ancora lottando (Siria, Libano, Venezuela, etc.) devono continuare la loro lotta, perché il resto del mondo ha bisogno di ciò per continuare la non- violenta e informatica resistenza contro l’Impero e le sue bugie. Possiamo usare l’immagine ben nota di uno sciame di api per attaccare un grosso animale; singolarmente le api possono fare ben poco , ma in un attacco coordinato possono sconfiggere e perfino uccidere un animale molto più grande di loro.
Comprendo bene quelle persone che sono andate in piazza Maidan con slogan pacifici contro la corruzione, la gestione dello Stato inefficiente e la povertà. Il diritto di pacifica protesta, le procedure democratiche e le elezioni esistono per il solo scopo di sostituire le autorità che non soddisfano il popolo. Tuttavia, coloro che stavano dietro gli ultimi eventi in Ucraina avevano un programma ben diverso: stavano preparando l’ennesimo colpo di Stato, volevano prendere il potere e non si sarebbero fermati davanti a nulla. Hanno fatto ricorso al terrore, all’omicidio e ai disordini. Nazionalisti, neonazisti, russofobi hanno eseguito questo colpo. Ad oggi, essi continuano ad imporsi in Ucraina ( ... ) tutti possiamo vedere chiaramente le intenzioni di questi eredi ideologici di Bandera, complice di Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale.
Questo riferimento alla Seconda Guerra Mondiale non è solo esagerazione retorica di un politico, volta a suscitare una reazione istintiva da parte del pubblico; è qualcosa di molto più importante: una dichiarazione inequivocabile che oggi è in gioco l’esistenza stessa della Russia come Paese, cultura e nazione. Naturalmente, la minaccia per la Russia non arriva da un paio di mazze da baseball brandite da teppisti nazionalisti a Kiev o dal nuovo regime al potere, se non altro perché, in ogni caso, questo nuovo regime è una completa finzione:
È anche evidente che ora in Ucraina non vi è alcuna autorità esecutiva legittima, nessuno con cui parlare. Molte agenzie governative sono state prese in consegna dagli impostori, ma non hanno alcun controllo del Paese, mentre loro stessi – e vorrei sottolinearlo – sono spesso controllati da radicali. In alcuni casi, è necessario un permesso speciale da parte dei militanti di Maidan per incontrare alcuni Ministri del Governo attuale. Questa è la realtà. Coloro che si opponevano al colpo di Stato sono stati immediatamente minacciati con la repressione.
Allora da dove proviene il vero pericolo e chi è il vero aggressore che minaccia la Russia? Prima di rispondere a questa domanda , vorrei sottolineare che Putin ha fatto un’ammissione piuttosto candida circa i cosiddetti “educati uomini armati in verde”:
Il Presidente della Federazione Russa ha ricevuto il permesso dalla Camera Alta del Parlamento di utilizzare le Forze Armate in Ucraina. Tuttavia, a rigor di termini, nessuno ha ancora agito su questa autorizzazione. Forze Armate Russe non sono mai entrate in Crimea, erano già lì in linea con un accordo internazionale. È vero, abbiamo aumentato la nostra presenza lì, ma – e questo è qualcosa che vorrei che tutti ascoltassero e sapessero – non abbiamo superato il limite consentito di personale delle nostre Forze Armate in Crimea, che è fissato a 25.000. Non ce n’era alcun bisogno.
Così il mistero degli “educati uomini armati in verde” è ora risolto: erano un aumento delle forze Russe in Crimea che non superano il numero totale massimo di truppe consentito dal trattato con l’Ucraina. In altre parole , il numero di soldati Spetsnaz GRU inviati in Crimea era entro i termini del trattato e le altre forze erano le unità locali di autodifesa, che non fanno parte dei militari russi.
Putin ha poi citato la posizione del Tribunale internazionale delle Nazioni Unite e gli Stati Uniti sulla questione della secessione del Kosovo: «Diritto internazionale non contiene divieto di dichiarazioni di indipendenza» (UNIC) e «Dichiarazioni di indipendenza possono violare la legislazione interna. Tuttavia, questo non li rende violazioni del diritto internazionale» (USA) e ha aggiunto:
Per qualche ragione, le cose che gli albanesi del Kosovo (e abbiamo pieno rispetto per loro) sono stati autorizzati a fare, russi, ucraini e tartari di Crimea… non lo sono. Anche in questo caso, ci si domanda perché.
E qui stiamo entrando nel cuore del suo discorso: l’Impero fa uso del diritto internazionale come una foglia di fico per il suo progetto di egemonia mondiale e quando ciò non è possibile, allora, l’Impero, semplicemente lo ignora e utilizza la forza bruta:
Questo non è ordinario, questo è incredibile, primitivo, rude cinismo. Non si dovrebbe cercare di fare i propri crudi interessi, definendo la stessa cosa oggi bianca e domani nera ( ... ) Dopo la dissoluzione del bipolarismo sul pianeta, non abbiamo più stabilità. Le istituzioni internazionali chiave non sono più incisive; al contrario, in molti casi sono tristemente degradanti. I nostri partners occidentali guidati dagli Stati Uniti preferiscono non essere guidati dal diritto internazionale nelle loro politiche concrete, ma dalla regola del più forte. Sono giunti a credere, nella loro esclusività ed eccezionalità, che possano decidere dei destini del mondo, che solo loro possono aver ragione. Essi agiscono a loro piacimento: qui e là usano la forza contro gli Stati sovrani, costruendo coalizioni basate sul principio: “Se non sei con noi , sei contro di noi”. Per far sembrare legittima questa aggressione, forzano le necessari risoluzioni dalle organizzazioni internazionali, e se per qualche motivo questo non funziona, semplicemente ignorano il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le Nazioni Unite in generale. ( ... ) Noi capiamo cosa stia accadendo e ci rendiamo conto che queste azioni erano dirette contro l’Ucraina e la Russia e contro l’integrazione eurasiatica ( ... ) abbiamo tutte le ragioni per ritenere che la politica infame di contenimento dei secoli XVIII, XIX e XX continua ancora oggi. Stanno costantemente cercando di spazzarci in un angolo perché abbiamo una posizione indipendente, perché la manteniamo e perché noi chiamiamo le cose così come sono e non ci arrendiamo davanti all’ipocrisia. Ma c’è un limite a tutto. E con l’Ucraina i nostri partners occidentali hanno attraversato una linea, giocando all’orso ed agendo in modo irresponsabile.
Parole stupefacenti provenienti dal Presidente di una superpotenza con armi nucleari: non solo denuncia l’ipocrisia completa e totale dell’Impero Anglo-Sionista, ma identifica anche la diretta continuazione di tre secoli di politiche anti-russe da parte delle potenze occidentali europee. Non solo denuncia i criteri dell’Impero, ma ridicolizza anche apertamente l’incompetenza dei suoi dirigenti:
Dopotutto, erano pienamente consapevoli che ci sono milioni di russi che vivono in Ucraina e in Crimea. Devono davvero avere avuto mancanza d’istinto politico e di buon senso per non prevedere tutte le conseguenze delle loro azioni. La Russia si è trovata in una posizione dalla quale non può retrocedere. Se si comprime la molla fino al suo limite, tornerà indietro con forza.
Si può solo immaginare cosa stessero pensando nell’alto comando imperiale quando hanno deciso di utilizzare i nazisti in Ucraina, proprio come al-Qaeda in Afghanistan: hanno davvero pensato che la Russia avrebbe ceduto? Inoltre aveva una tale opzione? Non secondo Putin:
È nei momenti di svolta storici come questi che una nazione dimostra la sua maturità e la forza di spirito. Il popolo russo ha mostrato questa maturità e questa forza attraverso il suo unito sostegno per i suoi compatrioti. La posizione della Russia ha tratto la sua fermezza dalla volontà di milioni di russi, dalla nostra unità nazionale e dal sostegno delle principali forze politiche e pubbliche del nostro Paese. ( ... ) Ovviamente, incontreremo opposizioni, ma questa è una decisione che dobbiamo prendere per noi stessi. Siamo pronti a difendere costantemente i nostri interessi nazionali, o dovremo sempre cedere, ritirarci chissà dove? ( ... ) La Russia dovrà anche prendere una decisione difficile ora, tenendo conto delle varie analisi interne ed esterne. Che cosa pensa la gente in Russia? Qui, come in ogni Paese democratico, le persone hanno diversi punti di vista, ma voglio dire una cosa importante e cioè che la maggioranza assoluta del nostro popolo appoggia pienamente ciò che sta accadendo.
Riassumiamo. Putin ha apertamente dichiarato che:
1) Non vi è alcun limite all’ipocrisia, alla menzogna, al male, alla stupidità e alla natura aggressiva dell’Impero Anglo-Sionista.
2) Che questo Impero rappresenta per sua stessa natura una minaccia esistenziale per la Russia.
3) Che il popolo russo è unito nella sua determinazione a resistere a questo Impero.
Francamente, questo suona molto come una dichiarazione di guerra. Non necessariamente una guerra calda con le forze militari che combattono l’una contro l’altra , ma qualcosa come una Guerra Fredda nella quale lo status quo è un’opzione accettabile. Putin sta suggerendo che la prossima guerra sarà una guerra di civilizzazione, di cultura ed anche di morale; una guerra in cui un lato si leverà in piedi per la regola assoluta di un egemone mondo cinico e l’altro per un mondo multipolare, in cui tutti i Paesi sono sottoposti allo stesso insieme di regole e princìpi. Ma ancor più importante di un unico insieme di regole, il sistema internazionale che la Russia sta cercando di stabilire è quello in cui ogni nazione, cultura e religione avrebbero la reale – non solo teorica – libertà di vivere secondo le sue tradizioni. Ha chiaramente detto così nel suo discorso presidenziale annuale nel 2013, indirizzato all’Assemblea Federale:
Oggi molte nazioni stanno rivedendo i loro valori morali e le norme etiche, erodendo tradizioni etniche e differenze tra popoli e culture. La società è ora tenuta non solo a riconoscere il diritto di ognuno alla libertà di coscienza, alle opinioni politiche ed alla privacy, ma anche di accettare senza discutere l’uguaglianza del bene e del male… concetti opposti tra loro. Questa distruzione dei valori tradizionali sopra riportati non solo porta a conseguenze negative per la società, ma è anche essenzialmente antidemocratica dal momento che viene effettuata sulla base di idee astratte e speculative, in contrasto con la volontà della maggioranza , che non accetta i cambiamenti che stanno accadendo o le proposte revisione dei valori. Sappiamo che ci sono sempre più persone nel mondo che sostengono la nostra posizione in difesa dei valori tradizionali; alla base del fondamento spirituale e morale della civiltà, in ogni nazione e per migliaia di anni ci sono i valori delle famiglie tradizionali, della vera vita umana – compresa la vita religiosa – l’esistenza materiale ma anche la spiritualità. Naturalmente questa è una posizione conservatrice. Ma parlando con le parole di Nikolaj Berdjaev, l’ottica del conservatorismo non impedisce il movimento in avanti verso l’alto, ma impedisce il movimento all’indietro verso il basso, nell’oscurità caotica e un ritorno a uno stato primitivo.
È abbastanza chiaro che quest’ultima frase esprime il punto di vista della Russia sul livello di degrado di civiltà e di degrado culturale che l’Impero Anglo-Sionista ha imposto al popolo d’Europa e negli Stati Uniti. Inoltre, quando Putin afferma che “la distruzione dei valori tradizionali di cui sopra non solo porta a conseguenze negative per la società , ma è anche essenzialmente antidemocratico”, sta affermando chiaramente che l’Impero Anglo-Sionista è governato da “minoranze”... gruppi con interessi particolari dietro le quinte, lobbies e cabale che impongono il loro deformato programma sul resto del mondo.
Anche in questo caso, la morale della favola è questa: il Presidente della Russia ha fatto una dichiarazione di guerra aperta contro l’1 % dell’élite che attualmente ha il controllo dell’Impero Anglo-Sionista. Con uno sviluppo imprevisto ed ironico della storia, questa guerra sarà anche profondamente una guerra di classe in cui oligarchi di diversi Paesi si sosterranno a vicenda e in cui il 99 % delle persone lavoreranno insieme, per esempio su campi di battaglia virtuali come il web.
Il campo di battaglia cruciale: “operazioni d’informazione globale”
Come molti altri analisti militari, vivevo leggendo la stampa sovietica ogni giorno. Non solo la Pravda o Izvestia, ma anche giornali, riviste e recensioni ancora più noiose o specializzate. Ascolto la radio sovietica più spesso che posso e non ho mai perso l’occasione di guardare la TV sovietica, soprattutto i telegiornali. A quel tempo ero giovane, molto ingenuo e molto stupido , e credevo sinceramente che l’Unione Sovietica fosse una minaccia mortale per l’Europa occidentale e che l’unica cosa che si frapponeva fra loro, i comunisti cattivi, e noi, il mondo libero, fosse la potenza militare dell’alleanza NATO. Guardando indietro alla spazzatura di cui mi imbevevo, mi sento in imbarazzo e, francamente , provo vergogna per la mia credulità. Ma all’epoca ero un soldato della Guerra Fredda il cui motto era “Conosci il tuo nemico”. Desideravo dire quanto sopra prima di affermare quanto segue:
In tutta onestà e sincerità, devo osservare che in confronto ai media occidentali asserviti, addirittura financo la stampa sovietica era molto più pluralista, più varia e più affidabile. È vero, la stampa sovietica semplicemente non menzionava alcuni argomenti, ma agendo così, a differenza di tutti i media occidentali, non mentiva sfacciatamente fino al punto in cui anche ciò che è ovvio viene categoricamente e totalmente negato. Per prima cosa, il pubblico sovietico era di gran lunga meglio educato. Questo non vuol dire che il popolo sovietico non poteva essere ingannato – poteva e lo è stato –, ma solo che le bugie dovevano essere almeno in parte credibili e presentare uno scenario plausibile. Al contrario, per un pubblico allevato su CNN, BBC, MTV, le bugie non devono neanche essere in grado di superare un test di base di buon senso (come è stato così vividamente illustrato dalla copertura di tutti i media occidentali della guerra dell’08.08.08 o degli eventi in Ucraina): il Bipensiero predetto da Orwell nel suo libro 1984 è ora pienamente su di noi e il nero può essere chiamato bianco e viceversa senza nessuna difficoltà. In confronto, anche il giornale nazista Völkischer Beobachter conteneva informazioni più veraci rispetto, ad esempio, al NYT, WSJ od alla BBC, il cui livello di menzogna sfacciata è quasi senza precedenti.
Questa sfacciataggine nel mentire dei media allineati si era già notato durante la guerra USA/NATO in Jugoslavia (Croazia, Bosnia, Kosovo), ma da allora è di molto peggiorato. Al contrario, la moderna stampa russa è estremamente varia e viene regolarmente mostrato alla gente il tipo di copertura che gli eventi in corso in Ucraina hanno da parte della stampa occidentale; e questo ci lascia sconcertati. Semplicemente non riusciamo a capire come sia possibile che avvenga questo in una società che esternamente sembra avere tutte le caratteristiche di una società libera e pluralista. Nei vecchi tempi dell’URSS era tutto semplice: c’era la censura di Stato. Ma non c’è censura di Stato in Occidente, non ci sono Glavlit e Goskomizdat , eppure la stampa occidentale è molto più monolitica e disonesta della stampa ufficiale del partito.
Ma c’è una differenza fondamentale tra l’URSS e l’odierno Impero Anglo-Sionista: Internet.
In poche parole, Internet è l’unico mezzo globale non controllato da Governi o lobbies (che in realtà sono la stessa cosa). Sì , ci sono numerosi tentativi per cambiare questo stato di cose, ma almeno per il momento le informazioni circolano. Questo ha introdotto cambiamenti incredibili:
1) un solo cittadino con un reddito minimo ora ha avuto i mezzi per opporsi significativamente alle menzogne di grandi aziende o Governi: il caso di Alain Soral in Francia è tipico di questa incredibile tendenza.
2) la resistenza all’Impero ora è geograficamente decentrata con la straordinaria diversità dei lettori da web.
3) le informazioni non possono semplicemente essere soppresse: il mondo ha appreso dei massacri e delle atrocità dei ribelli wahabiti in Siria, anche se tutti i media hanno cercato in tutti i modi di ignorarli.
4) documenti governativi classificati vengono regolarmente compromessi da vari individui che possono farli fuoriuscire senza che nessuno possa fermarli (Assange, Snowden, Manning )..
Tutto questo significa che viviamo in una nuova realtà nella quale l’Impero globale Anglo-Sionista ha ormai l’opposizione attiva di una resistenza globale che non conosce confini, nazionalità e religioni: persone provenienti da diversi Paesi, nazioni e religioni sono unite contro un’egemonia totalitaria.
È a questa resistenza globale all’Impero che Putin ha rivolto le sue parole. Certo, naturalmente ha parlato in primo luogo al popolo della Russia, della Crimea e dell’Ucraina, ma ha voluto anche andare al di là, raggiungere tutti coloro – probabilmente molti milioni di persone – che vorrebbero fare lo sforzo di ascoltarlo su YouTube o leggere una trascrizione del suo discorso.
Dobbiamo capire che tutto questo è qualcosa di molto più vasto di una semplice lotta di potere su una relativamente piccola penisola nel Mar Nero: per la prima volta un leader potente e determinato ha detto apertamente all’Impero: noi ti conosciamo, sappiamo quello che stai cercando di fare e non abbiamo intenzione di lasciartelo fare. In realtà, noi rifiutiamo tutto ciò che rappresentate e non ti lasceremo mai controllare il pianeta. E oggi abbiamo i mezzi per fermarvi!
Tempeste di polvere segnalate in tutto il mondo
Stiamo entrando in una nuova era, un’epoca in cui una resistenza sparpagliata ha finalmente trovato un leader non autoritario e in grado di rappresentarla ed ispirarla. Onestamente non credo che Putin lo volesse. Avrebbe di gran lunga preferito essere nei panni del presidente cinese Xi Jinping , che supporta pienamente Putin , ma che preferisce evitare un confronto aperto con l’Impero, almeno per il momento. Iran ed Hezbollah hanno resistito apertamente per molti anni, ma non hanno i mezzi per spingersi oltre. Per quanto riguarda la resistenza in America Latina (Venezuela, Ecuador, Cuba, Nicaragua, Bolivia) non è stata in grado di affrontare efficacemente la cosa, con dei leaders più tiepidi o esitanti (Brasile, Cile, Argentina) o con veri e propri Stati fantoccio degli Stati Uniti (Colombia). Anzi, il recente voto al Consiglio di sicurezza dell’ONU in cui solo la Cina si è astenuta e ogni altro membro ha votato contro la Russia sta a dimostrare che su scala globale la Russia è sola e che nessun leader ha il coraggio di stare apertamente accanto a Putin.
Sebbene io abbia seguito la carriera di Putin con molta attenzione dal 1999 , mi ci è voluto fino al 2008 per capire pienamente il senso di ciò che quest’uomo si stava apprestando a fare. Eppure, so che molta gente è rimasta scettica: era davvero quello che sembrava essere o stava semplicemente giocando un gioco sofisticato di “poliziotto buono - poliziotto cattivo” con Medvedev? Quando la Russia è stata invitata al G8 e quando ha aderito alla WTO, molti osservatori attenti si chiedevano se Putin fosse davvero “anti-Impero”, come affermava di essere, o stesse solo trattando un affare difficile per condizioni migliori all’interno della sistema internazionale dell’Impero. Spero che oggi questi scettici vedano che Putin è “vero” e che ora è il leader de-facto della resistenza globale contro l’Impero sionista.
Come ho già detto, molti ascoltatori, senza connessioni personali con la Russia, hanno riferito di aver ascoltato il discorso di Putin con le lacrime agli occhi: tempeste di polvere segnalate in varie parti del mondo (Germania, Stati Uniti, Uruguay, Austria, Canada e, ovviamente, Russia).
“Un puro e sincero grido per la speranza di tutta l’umanità in tutto il mondo, perché possiamo vivere in pace, con rispetto reciproco, l’abbondanza e la prosperità per tutti noi in questa bellissima terra. Credo che questo sia l’inizio di una nuova epoca”.
In altre parole: PUTIN – TI ABBIAMO ASCOLTATO!
Conclusione: una vittoria che appartiene ad ogni persona libera
In primo luogo, vorrei essere chiaro su questo: quello che è successo in Crimea è sicuramente una vittoria, ma solo 1 in una guerra molto più ampia , che è tutt’altro che finita. La prima regola in guerra è quella di non sottovalutare il nemico e di non fare mai quello che i francesi chiamano “vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso”. È tutt’altro che finita e se questo è davvero l’inizio della fine per l’Impero, questo è veramente solo il principio di un processo lungo e più pericoloso.
Alcuni Imperi muoiono più o meno pacificamente, distrutti da rovina economica e superati; ma altri hanno bisogno di essere sconfitti in un’orgia di violenza. Anche se nei miei giorni peggiori a volte fantastico di vedere un privato dell’Esercito russo piantare una bandiera russa sul Campidoglio, non credo che questo sarebbe un motivo di gioia nel bel mezzo di un inverno nucleare. Quindi il compito è quello di abbattere l’Impero senza portarsi dietro il resto del pianeta.
Quelle parti del pianeta che sono state liberate (Russia, Bielorussia, Kazakistan, Cina , Iran, etc.) devono resistere, se necessario con la forza, e rimanere liberi. Le parti che stanno ancora lottando (Siria, Libano, Venezuela, etc.) devono continuare la loro lotta, perché il resto del mondo ha bisogno di ciò per continuare la non- violenta e informatica resistenza contro l’Impero e le sue bugie. Possiamo usare l’immagine ben nota di uno sciame di api per attaccare un grosso animale; singolarmente le api possono fare ben poco , ma in un attacco coordinato possono sconfiggere e perfino uccidere un animale molto più grande di loro.
Nel
frattempo, sì, questa settimana possiamo gioire per la nostra vittoria
comune e parafrasando le parole di Hassan Nasrallah nel suo bellissimo
discorso Divina Vittoria possiamo dire:
«Riteniamo che abbiamo vinto, la Russia ha vinto, la Crimea ha vinto, le nazioni slave hanno vinto, e hanno vinto anche ogni oppresso e ogni persona lesa in questo mondo. Non è la vittoria di un partito o di una comunità, piuttosto è una vittoria per la vera Russia, per il vero popolo europeo ed per ogni persona libera nel mondo. Non distorcere questa grande vittoria storica. Non contenerla in partiti, clan settari, comunali o regionali. Questa vittoria è troppo grande per essere compresa».
«Riteniamo che abbiamo vinto, la Russia ha vinto, la Crimea ha vinto, le nazioni slave hanno vinto, e hanno vinto anche ogni oppresso e ogni persona lesa in questo mondo. Non è la vittoria di un partito o di una comunità, piuttosto è una vittoria per la vera Russia, per il vero popolo europeo ed per ogni persona libera nel mondo. Non distorcere questa grande vittoria storica. Non contenerla in partiti, clan settari, comunali o regionali. Questa vittoria è troppo grande per essere compresa».