Abbiamo inviato una lettera a Mons. Cipolla dopo le sue dichiarazioni in un' intervista rilasciata a TGPadova. Ecco il video dell'intervista e le relative reciproche risposte.alla nostra email inviata alla Diocesi a cui ha risposto Don Marco Sanavio per conto del Vescovo:
Cortese Attenzione del Mons. Vescovo Claudio Cipolla
Nel porre i miei piu' riverenti saluti e' mia intenzione con questa email esternare lo scandalo provocato dalle dichiarazioni di Sua Eccellenza durante una intervista il cui video e' presente su Internet .
Ritengo che i Cristiani non devono vergognarsi della loro Religione tantomeno della propria cultura e tradizione e neanche rinunciare ad essere cio' che sono e rappresentano e quindi non devono rinunciare a simboli o tradizioni millenarie cedendo al ricatto isterico e violento di atei, islamici o rappresentanti di altre religioni e pensieri .
Questo perche' Gesu' non ha rinunciato a niente per mantenere la pace o serenità, neache davanti alle percosse ed alle minacce del Sinedrio e cosi' hanno fatto milioni di martiri Cristiani nella storia che non hanno mai ceduto ad intimidazioni , ricatti e violenze affrontando il martirio con calma e serenità.
Ai Cristiani piace fare cio' che fanno e non saranno certo i nemici di Cristo ad intimidirci , tanto meno credo , atei, comunisti, maomettani a cui non dobbiamo niente perche' non facciamo niente di male, anche se per loro siamo il male perche' non accettano Gesu' e pretendono che noi evitiamo di fare testimonianza . Ma e' un loro problema .
Continueremo a rendere testimonianza, onore e riverenza a Gesu' che non possiamo tradire in alcun modo e questo vogliamo tramandare ai nostri figli con un'educazione Cattolica, i suoi simboli e tradizioni.
Nessun passo indietro...anzi..solo in avanti, il Cristiano non si autocensura perche' i lupi minacciano il gregge. Rimangono saldi nella fede.
Non prevalebunt
Rsposta della Diocesi
Gent.mo le segnalo la precisazione del vescovo di Padova Mons. Claudio Cipolla.
«Non ho mai detto “rinunciamo al presepe” e non ho fatto riferimento ad alcun luogo specifico»
Un cordiale saluto
don Marco Sanavio
«Non ho mai detto “rinunciamo al presepe” e non ho fatto riferimento ad alcun luogo specifico». Riferendosi all’intervista di Reteveneta sulle
tradizioni natalizie di ieri 30 novembre 2015, successivamente ripresa
dalla stampa locale e nazionale, il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla,
dopo aver precisato un’indebita attribuzione alle sue parole, coglie
l’occasione per ampliare e approfondire il suo pensiero, evitando
semplificazioni.
Pace,
pace, pace! Papa Francesco ci sollecita di continuo nell’obiettivo di
costruire un mondo di pace, senza conflitti, in cui la relazione tra
fratelli sia prioritaria e l’indifferenza non trovi casa. Per noi
cristiani è un richiamo forte, costante, specie in questo tempo di
Avvento che ci accompagna al Natale. Ed è per questo che non possiamo
utilizzare le religioni per alimentare conflitti o inutili tensioni.
Purtroppo le religioni spesso sono strumentalizzate per altri interessi.
Non
sono contro la presenza della religione nello spazio pubblico, né
tantomeno contro le tradizioni religiose, ma né le religioni né le
tradizioni religiose possono essere strumenti di separazioni,
conflittualità, divisioni.
Fare
un passo indietro non significa creare il vuoto o assecondare
intransigenze laiciste, ma trovare nelle tradizioni, che ci appartengono
e alimentano la nostra fede, germi di dialogo.
Le
fedi religiose, in particolare la fede cristiana, costruiscono,
infatti, relazioni, rispetto, dialogo e aprono ponti. Tutto ciò
significa rifiutare ogni forma di strumentalizzazione polemica, perché
le fedi sono sempre occasioni di incontro e di reciprocità, senza
rinunciare alla propria storia, ma riscoprendone il valore più
autentico.
Il
Natale, in questo senso, è un esempio straordinario, un’occasione di
incontro con i musulmani, che riconoscono in Gesù un profeta e venerano
Maria, ma anche con persone di altre fedi e non credenti, proprio perché
il cristianesimo ha un messaggio universale e abbraccia l’umanità
intera. Un modo per vivere il Natale è proprio tradurre nella vita –
come testimoniano tante figure di uomini e di donne – i grandi valori
del Vangelo, in cui tante religioni si ritrovano unite: pace, attenzione
al Creato, solidarietà con gli ultimi…».
Caro Reverendo, nella mia email io non accusso sua Eccellenza il Vescovo di aver detto che bisogna rinunciare al Presepe ne' ho fatto riferimento ai fatti della scuola di Rozzano. Bensi' ho fatto riferimento alla sua intervista in cui Ella asserisce ". Io farei molti passi indietro pur di mantenerci nella pace........non avrei paura a fare marcia indietro su nostre tante tradizioni".... !!!!! Scandaloso!
Mi scusi ma le consiglio di vedere questo video prova inconfutabile . https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/486552198213367/
Per quanto riguarda cio' che e' allegato nella email e' ancora peggio perche' noi Cristiani con l'Islam non abbiamo niente a che spartire poiche':
1) E' una falsa religione
2) Riconoscono Gesu' come semplice profeta e non come figlio di Dio quindi negano la sua Divinità e quindi anche la Trinità. Una bella differenza
Per cui noi Cristiani non abbiamo niente da spartire con nessuno, anzi l'Europa e' stata vittima per secoli delle invasioni islamiche violente . Sono loro che devono dimostrare di volere la pace non noi. Il Corano e' un libro blasfemo, falso e contraddittorio .
Mi scusi ma le consiglio di vedere questo video prova inconfutabile . https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/486552198213367/
Per quanto riguarda cio' che e' allegato nella email e' ancora peggio perche' noi Cristiani con l'Islam non abbiamo niente a che spartire poiche':
1) E' una falsa religione
2) Riconoscono Gesu' come semplice profeta e non come figlio di Dio quindi negano la sua Divinità e quindi anche la Trinità. Una bella differenza
Per cui noi Cristiani non abbiamo niente da spartire con nessuno, anzi l'Europa e' stata vittima per secoli delle invasioni islamiche violente . Sono loro che devono dimostrare di volere la pace non noi. Il Corano e' un libro blasfemo, falso e contraddittorio .
Sandro Pasquino