Chi sono quei due impiccati?Sono due scafisti della mafia, impiccati sul “bagnasciuga” di Lampedusa per bloccare l’invasione africana e musulmana?
Oppure, sono due condannati da un tribunale islamico per aver commesso la “turpitudine” tra maschi, di cui al Corano 27, 55 e 29, 28 ed oltre?
Di fronte al clericalismo e al relativismo imperanti che stanno distruggendo due millenni di civiltà e di identità, dobbiamo forse augurarci che sia l’Islam ad imporci un’etica che possa rimettere un ordine morale alla nostra società italiana ed europea, pur sacrificando i diritti individuali che abbiamo faticosamente conquistato?
Ormai, non sappiamo più che pesci pigliare… Sappiamo solo ripetere il mantra “siamo pacifisti”, oppure “chi siamo noi per giudicare il Male?”.
Facciamoci quindi una bella partita di pallone per la pace e dormiamo tranquilli con la testa sotto la sabbia. Dopo l’utopia del Vangelo, dell’Illuminismo e del Marxismo, stiamo sognando l’utopia del “multiculturalismo” e della “fratellanza universale”… mentre il “Khalifa” d’Occidente sta affilando la spada.
Tra “noi” – utopici - e “loro” – pratici - ne rimarrà uno solo. Con una religione seria, pratica, potente, missionaria e totalitaria, che regola la vita socioeconomica dell’individuo, della famiglia e della società; legge che è stata dettata da Dio all’Ultimo Profeta e fatta Corano - saranno “loro” a sopravvivere.
E “noi” a soccombere. Per idiotaggine. E per credere ancora che ci siamo “musulmani moderati” e “musulmani estremisti”, mentre il Corano è unico per ogni credente, obbligato al “jihad”, allo “sforzo” per fare trionfare la causa di Dio, ossia l’Islam, nelle forme imposte dal Corano. Quindi anche con lo sgozzamento dei nemici, come avvenne con 800 ebrei Banu Qurayza, che non vollero abbandonare le leggi della Tòrah, e per ordine dello stesso Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute!
Giorgio Rapanelli, Corridonia (Macerata).
