venerdì 8 agosto 2014

Dagli Atti del papa Pio XII

Siamo felici di avere la preziosa collaborazione di Bedwere con le sue traduzioni dal latino di importanti documenti che riguardano la Chiesa Cattolica ed i suoi Papi. Cominciamo con questo stralcio degli atti di Pio XII riguardanti l'Assunzione di Maria in cielo in anima e corpo sia nella versione italiana che in latino.






Dagli Atti del papa Pio XII

Poiché la Chiesa universale nel corso dei secoli ha manifestato la fede nell'Assunzione corporea della beata vergine Maria, e i vescovi del mondo cattolico con quasi unanime consenso chiesero che questa verità, fondata sulla sacra Scrittura, insita profondamente nell'animo dei fedeli e sommamente consona con le altre verità rivelate, fosse definita come dogma di fede divina e cattolica, il sommo pontefice Pio XII, annuendo ai voti di tutta la Chiesa, stabilì di proclamare solennemente questo privilegio della beata vergine Maria. Perciò il primo novembre 1950, anno del massimo giubileo, a Roma, nella piazza della basilica di san Pietro, alla presenza di moltissimi cardinali e vescovi di santa romana Chiesa giunti anche dalle più remote regioni, dinanzi ad un'ingente moltitudine di fedeli, col plauso dell'universo mondo cattolico, con infallibile oracolo proclamò in questi termini l'assunzione corporea in cielo della beata vergine Maria: «Dopo aver innalzato ancora a Dio supplici istanze, ed aver invocato la luce dello Spirito di verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria la sua speciale benevolenza, ad onore del suo Figlio, re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre ed a gioia ed esultanza di tutta la Chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo esser dogma da Dio rivelato che l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

Ex Actis Pii Papæ duodécimi

Quóniam vero univérsa Ecclésia fidem in corpóream beátæ Maríæ Vírginis Assumptiónem per sæculórum decúrsum manifestávit, et totíus orbis Epíscopi prope unánimi consensióne petiérunt ut hæc véritas, quæ Sacris Lítteris innítitur, Christifidélium ánimis pénitus est ínsita, ceterísque revelátis veritátibus plane cónsona, tamquam divínæ et cathólicæ fídei dogma definirétur, Pius duodécimus Póntifex Máximus, totíus Ecclésiæ votis ánnuens, státuit hoc Beátæ Maríæ Vírginis privilégium solémniter renuntiáre. Itaque die prima Novémbris anni máximi Iubilæi millésimi nongentésimi quinquagésimi, Romæ ad foro ad sancti Petri Basílicam paténte, plurimórum Sanctæ Románæ Ecclésiæ Cardinálium atque Episcopórum ex díssitis étiam regiónibus astánte cœtu, coram ingénti Christifidélium multitúdine, univérso cathólico orbe plaudénte, corpóream Beátæ Maríæ Vírginis Assumptiónem in cælum infallíbili oráculo in hæc verba proclamávit: Postquam súpplices étiam atque étiam ad Deum admóvimus preces, ac Veritátis Spíritus lumen invocávimus, ad Omnipoténtis Dei glóriam, qui peculiárem benevoléntiam suam Maríæ Vírgini dilargítus est, ad sui Fílii honórem, immortális sæculórum Regis ac peccáti mortísque victóris, ad eiúsdem augústæ Matris augéndam glóriam et ad totíus Ecclésiæ gáudium exsultationémque, auctoritáte Dómini Nostri Iesu Christi, Beatórum Apostolórum Petri et Pauli ac Nostra pronuntiámus, declarámus et definímus revelátum dogma esse: Immaculátam Deíparam semper Vírginem Maríam, expléto terréstris vitæ cursu, fuísse córpore et ánima ad cæléstem glóriam assúmptam.ù


Bedwere per Famiglia Cattolica



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