venerdì 18 luglio 2014

E' più importante un uomo o la Verità?

La Verità, con la V, è eterna, perché coeterna a Dio, in quanto Dio stesso, nella Seconda Persona della Ss.ma Trinità, ha detto: "io sono la Via, la Verità e la Vita". Si può dire che la Verità è "immanente" a Dio nel senso di identificazione ontologica (non dal punto di vista naturale, ovviamente). 


L'uomo è transeunte in questa vita, immortale nell'eternità, ma non eterno, in quanto creato da Dio (ha avuto un inizio e quindi non è eterno, anche se non avrà più fine) e in quanto creato è cosa diversa da Dio e non a Lui immanente. Dio gli rimane trascendente perché sostanza diversa dall'uomo, che Gli è infinitamente inferiore.


Quindi, è l'uomo che deve vivere nella Verità perché gli è infinitamente inferiore, difendere la Verità, servire la Verità. Nella Carità, come la Verità incarnata ci ha insegnato. Non è la Verità che deve adeguarsi ai desideri, ai progetti, sentimenti, alle aspirazioni, alle ambizioni, di un uomo. Chiunque sia questo uomo.

Quando si parla di amore verso il prossimo, deve prevalere il "cuore" dell'uomo, sebbene sempre guidato dalla ragione. Ma quando si parla di Verità, deve prevalere la ragione dell'uomo, sebbene non disgiunta dal cuore (la carità).
Perché dico tutto questo? Perché se un uomo, chiunque sia, viene meno alla Verità, noi siamo tenuti - pena la caduta nell'errore, spesso anche nel peccato, a volte perfino nel tradimento e nell'eresia - a seguire la Verità, non l'uomo, chiunque sia questo uomo.

Troppo difficile da capire? Non credo: basta essere in buona fede e usare correttamente quella ragione che Dio stesso ci ha donato, e ce l'ha donata non per essere sentimentalisti e buonisti, ma per vivere secondo la sua volontà. Ovvero, secondo la Verità.

Massimo Viglione
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