Ecco cosa diceva Santa Ildegarda 1000 anni fa' sull'omosessualita.
“Questo peccato è una turpe perversione: per arte diabolica si è insinuato nell’uomo, esattamente come la morte entrò nell’uomo con la caduta di Adamo quando questi si allontanò da Dio. Dio infatti creò l’uomo destinandolo a un grande onore e a un nome glorioso, ma il serpente lo ingannò, l’uomo accettò il suo suggerimento e così perse la facoltà di comprendere il significato del verso di ogni animale.
Questo peccato è la forza del
cuore del demonio; per cui persuade gli uomini a mutare una pratica
naturale in un atto da bestie, e a operare sulle loro persone delle
oscenità, poiché il demonio, a causa dell’odio originario che ebbe nei
confronti della fecondità della donna, ancora la perseguita affinché non
porti frutto, mentre preferisce che gli uomini si contaminino con
pratiche contro natura. E poiché Dio volle che il genere umano fosse
procreato dalla donna, è un grave delitto che l’uomo disperda il proprio
seme quando si macchia di questo peccato”.
Nasce a Bermesheim nel 1098, ultima di dieci figli. Il suo nome di battesimo, tradotto letteralmente, significa «colei che è audace in battaglia». Tra il 1147 e il 1150, sul monte di San Ruperto vicino a Bingen, sul Reno, Ildegarda fonda il primo monastero e, nel 1165, il secondo, sulla sponda opposta del fiume. È una persona delicata e soggetta alle malattie, tuttavia, raggiunge l'età di 81 anni affrontando una vita piena di lavoro, lotte e contrasti spirituali, temprata da incarichi divini. Figura, intellettualmente lungimirante e spiritualmente forte, le sue visioni, trascritte in appunti e poi in libri organici, la rendono celebre. È interpellata per consigli e aiuto da personalità del tempo. Sono documentati i suoi contatti con Federico Barbarossa, Filippo d'Alsazia, san Bernardo, Eugenio III. Negli anni della maturità intraprende numerosi viaggi per visitare monasteri, che avevano chiesto il suo intervento e per predicare nelle piazze, come a Treviri, Metz e Colonia. Muore il 17 settembre 1179. (Avvenire)